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Bruno Tosi e la Digital Art
L'arte tende spontaneamente verso un moto costante e mutabile. Secoli embrioni e partorienti di nuove espressioni, nutriti di fresche tecniche e tematiche divengono cardini di inediti stili artistici. All’interno di questo pensiero, vive la creatività dell'artista Bruno Tosi, e con essa spalanca davanti agli uomini l'infinità degli spazi. Oggi, ha Ottant'anni, eppure il suo fare arte risulta fecondo come nel secolo scorso, e come allora, si fa portatore di esordienti stili espressivi. Egli, sente il suo tempo e lo vive in prima persona. Negli anni Sessanta, Tosi fu il precursore della Make Art, per essere negli anni successivi, sempre il fautore di nuove espressive tematiche come esempio la Popular Art. Attualmente, con la sua matura età continua a preservare questo animo estroso rivolto verso il nuovo e lo fa attraverso la Digital Art. Si tratta della costruzione, non banale, di un’immagine mediante l'ausilio di un software. Può essere considerato uno dei primi artisti a mettere da parte la tecnica ad olio, per sperimentare, questa nuova tecnologia. Cosicché lo schermo bianco diviene la tela e la penna grafica lo strumento espressivo. Con maestria, e mano ferma, muove la penna grafica, atto difficilissimo, tenendo in considerazione la sensibilità del dispositivo. Ogni movimento, si fa linea e scelta del colore, che si fletterà, poi, sulla tela. Il risultato è un'esperienza artistica legata alla realtà virtuale, che però nasce comunque da una realtà intima, vissuta nella mente dell'artista.
Gli attuali lavori artistici mettono in evidenza l'essenza della Digital Art, ossia, la capacità di trasferire un pensiero emozionale, in un’inedita dimensione psichedelica. Le avanguardie europee di fine Novecento, hanno conferito all'immagine, un ruolo praticamente significativo, tramite la Popular Art creata da collage, fotomontaggi, permettendo di legare l'arte tout court alla comunicazione del linguaggio popolare. Si tratta degli stessi meccanismi che ritroviamo in era odierna nella Digital Art. Nel presente panorama culturale il modo d'espressione dell'arte visiva tende a correlarsi sempre a nuove metodologie di pensiero e quindi al nuovo modo di espressione popolare. Tosi, non poteva che esserne il fautore sempre attento, a posare il suo sguardo nel tempo in cui vive. È un innovativo modo di coesistere con il dato reale che egli ci propone, il quale ha stretto ormai un forte legame con il linguaggio tecnicamente avanzato. Le sue recenti opere, così concepite con luci, forme e colori digitali irreali, divengono il veicolo del nuovo paesaggio urbano. Un paesaggio informatico che esiste nella rete, ma anche fuori da essa. Le strade, le piazze, le vetrine delle città si adornano di schermi vividi composti da radiazioni luminose e cromatiche digitali. In questo senso, luci e colori digitali divengono gli elementi cardine di unione tra lo spazio reale e quello digitale. Egli è l'unico artista Ottantenne ad avvicinarsi alla Digital Art, divenendo così il portatore di questa esclusiva comunicazione estetica, in grado di innescare, in maniera inedita, i meccanismi psichici emozionali, creando nuove visioni percettive pronte ad attrarre chi si trova a guardarle. Osservando le sue Opere, del vecchio e del nuovo secolo, scorgiamo un cordone ombelicale che le congiunge tutte: il desiderio senza fine, di caratterizzare l’arte in sempre e nuove funzioni, per una continua e più intesa simbiosi tra il momento estetico e le nuove esperienze della vita quotidiana. Ancora una volta, l'artista Bruno Tosi, ha saputo estendere i propri confini ed unificandosi nuovamente con il suo presente, diviene creatore intramontabile di ricerche psicoanalitiche, studiate profondamente sull'animo umano, e di quell'umanità che da giovane la sempre circondato, realizzando splendide visioni capaci di inglobare il reale.
Storico e Critico d’arte Mattea Micello
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